Ortocircuito: Orti urbani sociali

domenica 7 febbraio 2010

Orti urbani sociali

Secondo voi la città diventa campagna o la campagna invade la città?

1 commento:

Vivinverde23 aprile 2010 alle ore 07:00
Assolutamente, vorrei che fosse la campagna ad invadere la città ma in realtà credo che la città diventa campagna, trasforma angoli di se stessa per dare l'illusione di non essere solo smog, traffico e cemeneto e riportare al suo interno una dimensione più umana
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Vivere con lentezza di Bruno Contigiani

"Nel nostro quotidiano, ad alzare il livello dello stress, a volte, è solo il nostro modo di parlare, di respirare o di pensare troppo veloce e affrettato. In questo caso occorre creare il post-it più adatto alla situazione, fermarsi a riflettere e trovare quelle piccole e personali azioni che, nel tempo, possono portare a buoni risultati. La cosa migliore è che ognuno elabori, con un'abbondante dose di ironia, i propri comandamenti, pronto a rinnovarli ogni tanto e magari disponibile a condividerli con gli altri."

L'angolo delle Poesie Ortocircuitate

Pensieri primaverili Da petali di fiori dai toni delicati pennelli con colori per quadri ricercati, e come sottofondo le note assai leggere di musici dal mondo che rievocano atmosfere di campi rigogliosi dorate messi estive contadini laboriosi e nature suggestive. Con questa fantasiosa immagine bucolica mi congedo ossequiosa lasciandovi una dedica: che la timida rinascita di un germoglio in primavera trasmetta la decrescita in cui ognuno spera. 14/03/12 Angela ------------------------------- Con ritardo vi rispondo, e ringrazio per l'accoglienza nel bell'orto già fecondo di amicizia e conoscenza. Con i più sentiti auguri di associarci in sinergia, abbattendo tutti i muri di timidezza e ritrosia, voglio porgervi un saluto caldo come il sole a luglio e per il vostro benvenuto il mio animo è in subbuglio! Rape cavoli e finocchi sembran essere solo sogni ma se apro bene gli occhi c'è di tutto, anche scalogni! Non è male soprattutto se si pensa che è in città ogni fiore, foglia o frutto crescon ben in libertà! Compostando anche coltelli a ridosso di japigia Sogno un cocktail di acquarelli questa mattinata grigia... Proprio adesso vi abbandono Con le rime che io fo di un abbraccio vi faccio dono, vi saluto e me ne vo! 08/03/12 Angela ---------------------------------- TUTTI A BORDO Ritto alla prua già vedo la costa. Mentre la luna discreta nel nero silente s'accosta La barra appena si sposta d'un grado o due poco imposta Sotto coperta la carne s'arrosta che sazi giungiamo all'accosta. Di tanto periglio giungemmo alla sosta. Ma già tempo di ripartenza s'approsta. Lasciamo la costa la vela felice rizziamola tosta molliamo 'stì ormeggi che nulla ci costa. Prendiamolo il largo che questa è la vita nosta. Manlio 29/02/12 ******************************************************** An ton An ton An ton ella ! chi di lei è la più bella ? bim bam bim bam non solo per noi la nostra bim bam è bella ma solo per noi lei è An ton ella... ......et buona et bella ......di casta frisella e per noi odoranti ancor di padella profuma ancor di fragrante mortadella tota splende come stella ed ora matura dalle botti come profumo si leva risveglia ardori.... ai veterani fà... leva alle truppe fa paura ! (Oh Gino non t'arrabbiare ma in qualche modo gli auguri san da fare) tremino le mura presto fatevi ogni cura Arriva Antonella ! ....ed è subito vita .....vera.... come in bocca cozza patella ! 18/04/11 Flavia *********************************************** Primovero germoglio di basilico primavera emozione orticola da balcone 22/03/11 Elisabetta ******************************************************* Apritemi le cozze profumate di mare... Femmine fruttate fatemi ....frittate ! 21/03/11 Gianni *************************************************** Sboccia stagione di profumi fruttata. Prima è vera. 21/03/11 Manlio *************************************************** "Sempre questa sensazione di inquietudine Di attesa d’altro. Oggi sono le farfalle e domani sarà la tristezza inspiegabile, la noia o l’ansia sfrenata di rassettare questa o quella stanza, di cucire, andare qua e là a fare commissioni, e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito, creare la mia felicità con ingredienti da ricetta di cucina, succhiandomi le dita di tanto in tanto, di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia, che sono un barile senza fondo, sapendo che “non mi adeguerò mai”, ma cercando assurdamente di adeguarmi mentre il mio corpo e la mia mente si aprono, si dilatano come pori infiniti in cui si annida una donna che avrebbe voluto essere uccello, mare, stella, ventre profondo che dà alla luce Universi splendenti stelle nove… e continuo a far scoppiare Palomitas nel cervello, bianchi bioccoli di cotone, raffiche di poesie che mi colpiscono tutto il giorno e mi fanno desiderare di gonfiarmi come un pallone per contenere il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare ovunque, vivendo mille e una vita differente… Ma devo ricordarmi che sono qui e che Continuerò ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore, a cucirmi un vestito di sole, di luna,il vestito verde color del tempo con il quale ho sognato di vivere un giorno su Venere." di Gioconda Belli ricevuta 31/01/11 da Giovanna --------------------------------------------------------- La vernate................... Facimangille sta vernate nòve ca vène lènda lènde: vì ca chiove e strènge, strènge! Ce abbache u vijnde Vène la nevàte. U vite, u sijnde u tjmbe gnore, gnòre stà 'nguartate: vì chèsse, chiù ca nève jè chijètrate! Se sape, u fridde jè buène a la cambagne, chembaàsce, accite 'u verme; e tu te lagne e spèggie ce sì vecchie catetizze, e sì e no, 'na lire 'mbonde o pizze. Stà ddà 'na appecciatore citta citte: 'nge manghe 'u carvone, dritte dritte: u fridde ijnde a l'òssere: ce fasce! Ma nù che la chescijenze stame 'mbasce. Hame a passà 'vijrne: ce Dì vole. E doppe la vernate: vène u Sole! Giuseppe De Benedictis .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-. Cantico dell'Ortocircuito Altissima, praepotente, bona Signora Tue so' le laude, la gloria et l'honore et onne benedictione. A te solo, Altissima, se konfanno Et nullo homo ene digno te mentovare. Laudata si', mi' Signora, cum tucte le tue creature, specialmente per le fave le quali son per noi meravillia, radianti de gas et cum grande fragore: de te, Altissima, porta significatione. Laudata si', mi' Signora, per sora insalata e le zucchine: in orto l'ài formate clarite et pretiose et belle. Laudata si', mi' Signora, per frate pomodoro per lo quale alle tue creature da sostentamento, anche sul pane nubilo et sereno et onne tempo, Laudata si', mi' Signora, per sora acqua, dell'Ipercoop la quale è molto utile per l'orto et pretiosa et casta, ma per la nostra manifestatione Terra Terra tanto nefasta ! Laudata si', mi' Signora, per frate fagiolino per lo quale enallumini la nocte ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte soprattutto quando est duro ! Laudata si', mi' Signora, per sora nostra madre terra, la quale ne sustenta et governa, e nell' Hortus Socialis Urbano produce diversi fructi con coloriti fiori et herba. Laudato si', mi' Signora, per quelli ke con la motozappa per lo tuo amore, et sostengo' infirmitate et tribolatione. Beati quelli ke le sosterranno in pace ka da te, Altissima, sirano incornati. Laudato si', mi' Signora, per sora nostra cichoria da la quale nullo homo vivente po' skappare. Guai a quelli ke ruberanno nell'orto; beati quelli ke innaffiarànno le nostre sanctissime plantuline, ka la morte secunda nol farrà male. Laudate et benedicete mi' Signora, delli zucchini i fiori et rengratiate et serviteli in frittate cum grande humilitate. 04 Ottobre 2010 Gianni il Monello .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- Tanti Auguri Teresa La cispa Teresa avea tra l’erbetta A terra distesa viril candeletta E a tutta saliva mordendola viva godeva distesa: "L’ho presa! L’ho presa!". A lei supplicando l’afflitto gridò: "Vivendo e bruciando quanto bene ti fò? Tu sì mi fai male ma spegnendomi.... cale! Deh, sfasciami! Anch’io son figlio di zio!". Teresa spazientita stringe le dita: "Va' e viene dall'erbetta, la gentil candeletta". ed ecco l'invita, Teresa l'arrostì, dischiuse le dita e quella rinvenì. 15 ottobre 2010 Gianni il Monello .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- Teresa Teresa, ma tu lo sai che hai il cognome di un albero bellissimo, che accarezzo tutti i giorni nei viali del Policlinico? E' lo SCHINUS, italianizzato SCHINO. E' detto anche "FALSO PEPE". Ha rami e foglie che spiovono all'ingiù come il salice e ha dei grappoli di bacche rosse piccole che se le schiacci hanno un inebriante profumo di pepe pregiato. Nel Policlinico ce ne sono tanti e mi fermo spesso ad ammirarli sino alle cime, inoltre i rami e le foglie arrivano sino alla mia altezza (...altezza?...) e li faccio strusciare contro il mio viso oppure, senza staccarle, schiaccio appena appena le bacche e le aspiro. Questo tutti i giorni, tranne intorno all'estate perchè li potano e diventano troppo alti per me (non ci vuole molto). Da quando lessi il tuo cognome nella mailing list spesso ti penso mentre sono indaffarata con i "miei" alberi. E' una cosa carina e te la volevo dire. Ciao, Tonia ******************************************************** Cipolla non piangere, cipolla: tu sola sei capace, trattata con affetto, riscaldata pian piano un po' rimescolata, (ma molto lentamente, per non finire, come sai usa dire, dalla padella alla brace) senza crudezza, senza seccature, soltanto un po' rosata nel tuo olio abbondante, cipolla profumata, sei capace di dare al riso il riso che mi piace. 13 luglio 2010 Elisabetta da Roberto Piumini ********************************************* Finché c'è orto c'é speranza. E ringraziando il caldo che in natura tutto matura, allungo lo sguardo su terra e solchi caldi di vita, colmi di frutto. ********************************************* 8 luglio 2010 Manlio ********************************************* Ode all'orto...................................... Orto, ti articoli in atti non artificiali ma porgi ortogonali scorci di arte ********************************************* 8 luglio 2010 Elisabetta ********************************************* Il bel passo dell’estate, la speranza di zucchina e melanzane pomodori che tra i filari crescono giovanissimi piccoli contadini imparano l’arte dell’orto e della cura che lascia allegri non è cibo, non si consuma, si benedice con il sorriso Rimane leggero e sfacciato, un gesto antico da ricordare e da parlarne. L’orto coltiva gli ortolani e bonariamente li lascia credere il contrario. ********************************************* 8 luglio 2010 Elisabetta ********************************************* Silenzio. Quello dell'alba, Quello dell'aria fresca e profumata, Quello dei non pensieri, All'orto. ******************************************** 7 luglio 2010 Beppe ******************************************** C'è silenzio oggi nell'orto. È il tempo dei pensieri. Muti. Quelli che sgorgano fontane di parole. È bello anche il silenzio. Nell'orto ******************************************** 28 giugno 2010 Manlio ******************************************** Avviene così quando cerco di leggervi, di immaginarvi, di collegarvi, di ricomporvi, di rispondervi... ...m'aggìre la cape!!!! ********************************************* 22 giugno 2010 Beppe ********************************************* "C'era molto vino, una sconosciuta tensione e la sensazione di cose che dovranno accadere e che non è possibile prevenire." ****************************************** 22 giugno 2010 Flavia da Fiesta di Hemingway *****************************************