martedì 23 luglio 2013

#CAMPDIGRANO2013
Caselle in Pittari (Sa)




Noi ci siamo stati. E come! Una piccola-grande delegazione di Ortocircuito ha attraversato l'esperienza emozionante dell'edizione (la nona) del Palio del Grano con la relativa settimana di Camp precedente. Sarebbe necessario un incontro di persona, un cerchio tra di noi e non solo per trasferire non solo le parole, ma anche e soprattutto le vibrazioni che questa esperienza ci ha donato. Nel meraviglioso Cilento interno, tra monto boscosi, terra rigogliosa, torrente nella caverna e soprattutto tra tante, tante belle persone. Anziani, bambini, donne, uomini, persone dotate di una umanità magnetica e attrattiva, alla quale non potevi scappare. E noi non siamo scappati, ci siamo lasciati andare all'emozione, la relazione, ma anche al fare quotidiano, anche faticoso ma sempre ripagante. Abbiamo conosciuto direttamente una realtà che si può e si deve "prendere a modello" (cit: Cono D'elia, sindaco di Morigerati. Una bellissima persona) per una idea di vita possibile. In questo ho sentito forte la vicinanza con il nostro sogno, così diverso dal loro eppure così vicino. Una microcomunità unita e incastonbata nei boschi cilentani, con un orto sociale di una metropoli disarticolata e disgregata. Resistenza, anzi no, come ci hanno insegnato loro "Resilienza", contadina per loro, urbana per noi. E il "Cumparaggio" tra loro e la Masseria dei Monelli, tra grano Ianculidda e Fave Nas n'gule ne è la testimonianza. Nella breve e sintetica galleria che accompagna queste insufficienti parole ci sono alcuni momenti della fase del Palio. In tutta sincerità non ce la faccio a spegare tutto ciò che abbiamo vissuto, però vorrei che ognuno tra di noi ci faccia domande, che possa direttamente respirare ciò che dell'esprìerienza potremo comunicarvi. Una cosa ho imparato, meglio ho confermato che più importante di quello che si fa è come la si fa.

Salùt cumpà!

Nessun commento:

Posta un commento