martedì 1 marzo 2011

La Giornata della Lentezza


Mi smuovo dall'umore uggioso in cui sono immerso da qualche tempo
perchè le sensazioni di ieri mi sono arrivate diritte all'anima.
L'orto, ieri pomeriggio, mi ha rivelato una visione di grande
bellezza, forse perchè per la prima volta lo vedevo con occhi diversi.
L'incontro libero e condiviso di anime e corpi che si è compiuto,
ha per me un grande valore. La bellezza rasserenante della pratica ha
contribuito a questo, ma è il desiderio che ci ha portati lì insieme a
fare la differenza.
Ho percepito per la prima volta un insieme diverso e unito. Guardavo
le donne e gli uomini alla pratica, le donne e gli uomini alle prese
con i rubinetti, le donne e gli uomini con le macchine fotografiche,
le donne e gli uomini ozianti. E soprattutto guardavo l'orto che ormai
"adulto" accoglieva placidamente la nostra energia.
È questo l'orto dei miei desideri, un luogo mentale aperto. Alle
esperienze, agli incontri, alle diversità. Eravamo lì per una volta
senza avere a che fare direttamente con la terra eppure c'era un'anima
comune che ci legava.
Mi sento più a mio agio in uno spazio fisico e mentale così fatto. Ho
sempre sognato l'orto come luogo di azioni, performance, mostre,
concerti, incontri gioie e tristezze, e ieri questo è avvenuto.
Grazie a tutti quelli che c'erano e moltissimo a chi non c'era in
concreto ma che esiste nel circuito che stiamo giocando.

E ore ritorno nell'uggia dei miei pensieri con un granello di luce in
più
Abbracciao tutti.

Manlio

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